Malattia di Ménière: affrontiamo il nostro nemico
Malattia di Ménière: affrontiamo il nostro nemico

Raramente una malattia, sia nell'ambito specifico dell'otorinolaringoiatria che in altre discipline, ha impegnato costantemente i ricercatori ed è stata oggetto di un numero così elevato di pubblicazioni come il complesso sintomatico riconosciuto e descritto nei dettagli per la prima volta nel 1861 dal medico francese Prosper Ménière.

Si tratta di una patologia a carico dell’orecchio interno caratterizzata da calo uditivo di tipo fluttuante, acufene, senso di ovattamento auricolare e vertigini. Alla base della Malattia di Ménière vi è un’alterazione nella produzione e nel riassorbimento dei liquidi labirintici: il conseguente accumulo di endolinfa genera la sintomatologia, che si presenta sotto forma di “crisi” episodiche, con vertigini molto intense accompagnate da nausea, conati di vomito, pallore, sudorazione e tachicardia. Le vertigini hanno durata variabile (da qualche ora sino a uno-due giorni) e possono ripetersi ad intervalli ravvicinati oppure a notevole distanza di tempo, concedendo periodi di relativo benessere. Nei casi più gravi il soggetto può perdere la capacità di svolgere le normali attività sociali e lavorative, sviluppando una forte disabilità.


"Malattia di Ménière: Affrontiamo il nostro nemico” è il titolo del congresso tenutosi lo scorso 15 ottobre presso il Grand Hotel Leonardo Da Vinci di Cesenatico per approfondire questa delicata tematica. L’evento è stato promosso dalla Dott.ssa Raffaella Superga Prencipe, specialista in Otorinolaringoiatria ed esperta di audiovestibologia, e sponsorizzato dal centro audioprotesico Otoplus, che da anni offre esperienza, competenze qualificate e prodotti di ultima generazione nella soluzione delle difficoltà comunicative legate a deficit uditivi, dedicandosi costantemente all’aggiornamento tecnico e tecnologico.


Una vasta platea composta da otorini, audiologi, foniatri, tecnici audiometristi ed audioprotesisti ha assistito agli interventi dei colleghi relatori, provenienti dai migliori centri del nord Italia, e ha potuto rivolgere domande, esporre i propri punti di vista e confrontare metodologie diagnostiche e terapeutiche. L’argomento ha acceso vivaci dibattiti, a riprova di quanto ci sia ancora da scoprire su questa complessa malattia che viene tuttora classificata come “idiopatica”, cioè generata da cause sconosciute. Nonostante l'utilizzo delle più moderne tecnologie, la diagnosi ancora oggi può risultare complessa e le opzioni terapeutiche e riabilitative sono oggetto di dibattito. Risulta quindi di fondamentale importanza privilegiare un lavoro di équipe tra le varie figure professionali al fine di garantire la migliore terapia al paziente, sia nella fase acuta, sia nella fase di declino della malattia.

A cura di Pagnani Dott.ssa Luisa e Fabbri Dott.ssa Valentina